Diario di bordo, un recinto per la memoria

Ho scritto molte cose, molte le ho smarrite, molte si sono perdute nella confusione degli archivi e, molte altre (le più), sono fuggite nei recinti che l’età lascia aperti e si dimentica.
Molte altre cose avrei voluto scrivere, ma sovente – anche se l’interlocutore siamo noi stessi- mancano il pretesto e lo spazio.
Una mia ambizione antica è la fotografia che, come lo scritto, mi riesce difficile.
Vedo la scena, mi ispira, scatto: ma l’immagine non è mai come l’avrei voluta.
Mi capita sovente, poi, di inciampare in una situazione e vorrei fotografarla, fissare un istante che poi sarà irripetibile.
Ma un insieme di incapacità (carenza tecnica, mezzi, mentalità), mi ingessa, mi incarcera in una gabbia di inutili tentativi, di ambizioni frustrate.
In questo Diario di bordo vorrei raccogliere, qualche nota lieve e, scrivendole, quelle foto che non sono mai riuscito a scattare, per incapacità e, se vogliamo, anche per pigrizia. Insomma un’occasione per fotografie scritte e recinti della memoria. Ci sono poi foto vere, racconti e qualche poesia recente. Fanno parte del viaggio, ma coronano il percorso non ne sono la traccia.

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Commenti

  1. Il tempo lascia dietro di se’ attimi e visioni irripetibili. Dentro di noi sono impressi nella pellicola della vita, ogni tanto ci è dato il privilegio di svilupparla e di condividerne brevemente con gli altri. Un pò come se fosse un viaggio che si fa in compagnia, attraverso gli occhi e le emozioni di un’altra persona. Si prende il largo e la gente di mare sa che il vento può portarti verso porti che non avresti mai pensato di poter visitare…

    1. Perfetto, hai centrato lo spirito. Grazie per quello che hai scritto. Da quello che vedo, immagino che anche tu abbia il piacere di scrivere. Ad un certo punto bisogna avere la forza di condividere. O il coraggio…

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