IL GIORNO DEI LIBRI E DELLE ROSE

PREMESSA A UNA STORIA DIVERSA

Il 23 aprile sono morti Shakespeare e Miguel Cervantes. Ed è il giorno di San Giorgio, Sant Jordi in catalano. La tradizione vuole che in questo giorno rituale gli innamorati si scambino un libro e una rosa, perdendosi magari nell’universo multiculturale de Las Ramblas. Tutte le fonti sono concordi con l’affermare che sia difficile stabilire una data esatta dell’inizio di questa festa a Barcellona e in tutto il territorio catalano. La leggenda di Sant Jordi proviene direttamente dal Medioevo. Secondo le varie versioni, questo cavaliere riuscì a liberare dalle fauci di un dragone malvagio una bella principessa e, nel versarsi al suolo il sangue della fiera morente, una rosa sbocciò dal ventre della terra. Il cavalleresco Jordi colse la rosa e la regalò alla bella. E da qui prese spunto l’atto romantico di scambiarsi rose tra gli innamorati in questo giorno. A ciò si aggiunse poi il regalo del libro, da quando in Spagna, a partire dal 1930, si proclamò questa come La Giornata del Libro, per commemorare i mostri sacri della letteratura, quali Miguel de Cervantes e William Shakespeare. Anche l’Unesco si accodò a quest’iniziativa e dal 1995 la festa dei libri è stata “internazionalizzata”.

La mia storia comincia un po’ prima del 23 aprile…

IL GIORNO DEI LIBRI E DELLE ROSE

Un uomo tutti i giorni cammina con passo lento per la Rambla de l’Infanta Maria.

Tutti i giorni incontra una ragazza.

Lei incede silenziosa e altera. Ha un sorriso sulle labbra e un cane che le cammina a fianco.

La ragazza non saluta nessuno e il cane non gioca e non scantona.

Tutti i giorni.

Lui arriva, lei lo incrocia, il cane a fianco.

Si sfiorano e poi vanno oltre. Ognuno incontro al proprio orizzonte.

L’uomo ha aspettato tutto l’anno il giorno di Sant Jordi. Il giorno delle rose e dei libri.

Quel giorno gli innamorati si scambiano una rosa e un libro.

E lui, proprio quel giorno sogna e teme: o un atto di violenza, verso stesso o di disperazione verso la propria vita.

Quella mattina l’uomo vede avanzare la ragazza.

Sembra un fiore che sfidi il sole.

Lei avanza algida, elegante e armoniosa. Mostra un sorriso disperato.

Il cane, agitato, cammina avanti.

La ragazza tiene fra le mani una rosa.

Si incontrano nel mezzo della strada.

Si sono fermati senza un gesto, come un accordo muto.

L’uomo ha camminato lento, per non vacillare. E, in effetti, non può staccare gli occhi dal volto del ragazza.

Quando sono di fronte il cane si ferma, senza un ordine.

Sono tutti e due immobili, in silenzio.

Non si sono mai parlati prima, non si sono mai sfiorati.

Si muovono.

La ragazza offre la rosa e l’uomo il libro.

Un gesto all’unisono.

“Ho sperato nella rosa”- dice l’uomo – La mia vita, ora, ha una ragione “

“Io ho sperato nel libro” dice la ragazza – Ogni volta che mi passavi vicino sentivo il tuo profumo che ho imparato a riconoscere. Ho sempre sperato che ti fermassi. Ho imparato a decifrare il tuo passo incerto, le tue esitazioni, il grande amore che ti faceva tremare. La mia vita, ora, tiene una ragione”.

Una lacrima solca il suo volto, dagli occhi senza vita.

Fra le mani tiene il libro.

Il più bello, ma il più inutile dei regali.

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Commenti

    1. Omnia vincit amor et nos cedamus amori. Giusto lasciarsi andare.E io aggiungo:l’amore per ogni cosa è straordinario, ma l’amore fra due persone è insuperabile. Grazie Roberta per le tue parole. Spero di riuscire a scrivere altre cose che ti piacciano.

      1. Già, l’amore vince su tutto ed è impossibile resistere alla sua forza…penso che sia una delle cose più belle della vita.
        Sono d’ accordo con te Mario, l’amore fra due persone è davvero insuperabile e questa bellissima storia ne è la dimostrazione.

    1. Ciao Mauri, sapendo di tutti i tuoi impegni che tu mi abbia dedicato un po’ del tuo tempo, mi fa molto piacere. Già questo è un complimento, ma soprattutto un segno di amicizia. Il fatto, poi, che ti sia piaciuto il racconto mi rende estremamente felice. Grazie per il commento (e poi lo sai anche tu che non sono un uomo duro…ah!ah!).

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