LE TUE SCARPE

Le tue scarpe, appaiate, all’ingresso.

Neanche la fretta del fastidio

condiziona i tuoi gesti ordinati.

Quando entrando, i pacchi in mano,

il primo gesto cerca sollievo.

Le hai lasciate nella fuga del mattino,

il cambio d’abito ha rimosso l’obbligo

della sintonia.

Ti sei scusata con un sms della dimenticanza:

il cellulare in mano le osservo, aristocratiche,

vicino al mobile d’ingresso.

Il tacco solido, ma slanciato, la forma sobria

Eleganti e leggere

Potrei riconoscere fra mille che sono le tue:

sentinelle e bandiera di un passo,

il cui suono lieve e sicuro

mi risuona ogni volta che rientri.

Per poi scivolarmi vicino, scalza e profumata.

Sento avvicinarti alle spalle mentre chino sul monitor

seguo la vita con cui lavoro.

Prima le essenze lievi,

che il giorno non è riuscito a cancellare.

Mi chiedo, se ancor oggi, prima di entrare

ti spargi di rugiada leggera.

Poi il bacio con le labbra piene.

Un po’ bimba, un po’ mamma.

E poi l’abbraccio forte come a farti entrare in te.

Infine il sussurro gentile, quasi torrido

“Mi sei mancato . Ti amo…”

Ogni volta mi sento l’uomo più importante del mondo

Osservo le tue scarpe, e quasi mi commuovo

Retroguardia o avamposto?

Il simbolo più inusuale di un amore.

 

 

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Commenti

  1. Beh, Giorgio Caproni diceva che una poesia che non parli, che ne so, di stringhe o di un bicchiere non è poesia. Quindi tu con le scarpe sei perfetto.
    Scherzi a parte, che poi Caproni aveva ragione, la poesia secondo me è molto bella perché è fatta di immagini, suoni, profumi vivissimi e significativi. Descrivi un mondo in poche righe, non c’è una virgola di troppo. Le parole scivolano colorate ed essenziali, eleganti e musicali. Mi è piaciuta tanto, veramente.
    Adesso vediamo se riesco a farti arrivare queste righe.

    1. Grazie Dorina, spesso sull’amore ci soffermiamo soltanto sui sentimenti. Poi, nella realtà, della persona amata ricordiamo prevalentemente particolari accessori: i passi, il profumo, un oggetto dimenticato. Sul cuore hanno scritto tutti e tutti meglio di me. Sulle scarpe mi sono ritagliato il mio angolino. Almeno spero. Grazie per le belle parole che hanno nobilitato la cronaca minore di un amore.

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